Martedì, 22 Ottobre 2019

Conferenza: Quando un libro valeva una casa

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Che il libro sia oggetto prezioso è, per tutto il medioevo, fuori discussione.
Frequente è il caso di nobili e sovrani che regalano libri ai monasteri pro remedio animae; molti dei libri „profani‟ – cioè di autori classici – che troviamo più tardi nelle biblioteche religiose probabilmente vi sono giunti per questa via, appartenendo in origine a biblioteche laiche.
Il dono di un libro, soprattutto di un libro di lusso, era dunque un segno di alta onorificenza, che
dava lustro tanto a chi lo riceveva, quanto a chi lo dava. Si trattava di un dono di rappresentanza, che diventava un sostituto della persona stessa che donava; per questo, nei codici miniati di maggior pregio il donatore faceva rappresentare se stesso, analogamente a quanto avveniva in raffigurazioni pittoriche nel caso di donazioni per la costruzione di edifici sacri. In seguito, con l’avvento della stampa, la dedica ad una persona dell’alta società o a un governante, che magari sponsorizzava l’opera era una prassi seguita da quasi tutti gli autori.
Del resto, il libro – in quanto portatore di scrittura – era un oggetto che segnava l‟appartenenza alla stretta cerchia degli alfabetizzati: chi possedeva libri, o chi poteva servirsene, partecipava a un sapere iniziatico dal quale era esclusa la maggioranza della popolazione, compresi molti delle classi sociali più alte.
Dare un libro, oppure riceverlo, era un suggello di questa appartenenza.

Di questo e di altro si parlerà nell’incontro di ottobre organizzato dal Circolo Numismatico Monzese.

Vi invitiamo dunque alla prossima conferenza a cura del nostro socio Maurizio Boerci, che si terrà

VENERDI’ 25 OTTOBRE alle ore 20.45 in via Lipari 7, Monza

presso la Sala Polifunzionale della RSA BELLANI

Scarica qui il poster della conferenza in formato pdf.